Un nuovo appuntamento per l’Atahotel Varese**** con uno dei più grandi Maestri del ‘900, Marc Chagall (Vitebsk, 7 luglio 1887 – Saint-Paul de Vence, 28 marzo 1985). In mostra 38 litografie, alcune tratte da “Derrière le Miroir” ed altre editate dalla S.P.A.D.E.M. (Société de la Propriété Artistique et des Dessins et Modules) di Parigi. L’esposizione riunisce tavole tratte dalla serie della “Bibbia” pubblicata dalla rivista “Verve” (1960), da “Arabian Nights” (1948), dal “Mourlot Lithographs Volume I” (1960), da “Daphnis et Chloe” (1961) e da “Jerusalem Windows” (1964). Il corpus principale delle opere in mostra è costituito dalla “Bibbia”, che visto l’enorme successo riscontrato dal primo portfolio del 1956, spinse Chagall ed Antoine Teriade a dedicare un ulteriore numero della rivista “Verve” al tema biblico. Tra le opere più intense Adam et Eve et le Fruit défendu, Paradis e Le visage d’Israël, tutte in tiratura limitata a 3000 esemplari numerati. La serie “Arabian Nights”, di cui sono esposte 4 tavole, colpisce per i colori acidi e per la sensualità che promana dalle pose e dalle movenze delle figure femminili. Ricordiamo che questa serie fu premiata alla Biennale di Venezia del ’48, quale massimo esempio di perfezione mai raggiunto prima con il mezzo incisorio negli Stati Uniti. Di “Daphins et Chloe” sono presenti 2 tavole, a fronte di uno dei romanzi più raffinati pervenuteci dall’antica Grecia, scritto da Longo Sofista e narrante la storia di due neonati, Dafni e Cloe appunto, che persisi nell’isola di Lesbo, vengono adottati da due pastori. Dafni sarà allevata da Lamone e Cloe da Driante. Cresciuti in campagna, trascorrono insieme il tempo dell’infanzia, pascolando l’uno le capre, l’altra le pecore. Alla fine i due giovani non solo saranno riconosciuti da parte dei veri genitori, ricchissimi e di famiglia nobile, ma si uniranno in matrimonio. Della serie “Jerusalem Windows” si trovano riunite 11 delle 20 tavole eseguite per la sinagoga dell’Hebrew University's Hadassah Medical Center di Gerusalemme. Ciascuna delle vetrate rappresenta una delle tribù di Israele, “in order to iluminate the synagogue both spiritually and physically”, come scrisse Leymarie. Alla cerimonia ufficiale di presentazione delle vetrate Chagall così descrisse il suo stato d’animo: “For me a stained glass window is a transparent partition between my heart and the heart of the world. Stained glass has to be serious and passionate. It is something elevating and exhilarating. It has to live through the perception of light. To read the Bible is to perceive a certain light, and the window has to make this obvious through its simplicity and grace... The thoughts have nested in me for many years, since the time when my feet walked on the Holy Land, when I prepared myself to create engravings of the Bible. They strengthened me and encouraged me to bring my modest gift to the Jewish people—that people that lived here thousands of years ago, among the other Semitic peoples.” É universalmente riconosciuto che la grandezza e l’essenza di questo ciclo di lavori stia nella magica abilità di animare la materia e trasformarla in luce. Dope le mostre degli storici Alexander Calder ed Andy Warhol, e le esposizioni di artisti emergenti che, con cadenza mensile, animano gli ampi spazi dell’Atahotel Varese****, con questo nuovo importante appuntamento si vuole fare un ulteriore omaggio alla città. La mostra, infatti, rimarrà aperta con ingresso gratuito sino al prossimo 14 febbraio. Un’occasione da non perdere per ammirare uno degli indiscussi Maestri del secolo passato, noto al grande pubblico per la leggiadria dei suoi personaggi che volteggiano sopra i cieli di Parigi. Il mese di maggio, lo ricordiamo, vedrà invece l’Atahotel Varese**** protagonista della 2011 Varese International Art Colony, in cui 26 artisti provenienti da tutta Europa lavoreranno l’uno al fianco dell’altro, anche in questo caso a contatto col pubblico che, se vorrà, ne potrà seguire le creazioni in ogni diversa fase di sviluppo.
Biografia Marc Chagall nacque in una famiglia di cultura e religione ebraica a Vitebsk, allora facente parte dell'Impero Russo, oggi in Bielorussia. Era il maggiore di nove fratelli. Il padre, Khatskl (Zakhar) Chagall, era un mercante di aringhe. Nelle opere dell'artista ritorna spesso il felice periodo dell'infanzia. Iniziò a studiare pittura nel 1906 con il maestro Yehuda (Yudl) Pen, il solo pittore di Vitebsk, ma l'anno successivo si trasferì a San Pietroburgo, dove frequentò le Belle Arti con il maestro Nikolai Roerich, e conobbe artisti di ogni scuola e stile. Tra il 1908 ed il ’10 studiò, invece, alla scuola Zvantseva con Leon Bakst. Questo fu un periodo difficile per Chagall: gli ebrei potevano infatti vivere a San Pietroburgo solo con un permesso apposito, e per breve tempo venne imprigionato. Rimase nella città fino al 1910, anche se di tanto in tanto tornava nel paese natale, dove nel 1909 incontrò la sua futura moglie, Bella Rosenfeld, conosciuta ai tempi in cui si accompagnava con il maestro Nikolai Roerich. Una volta divenuto noto come artista, lasciò San Pietroburgo per stabilirsi a Parigi, per essere più vicino alla comunità artistica di Montparnasse, dove entrò in amicizia con Guillaume Apollinaire, Robert Delaunay, e Fernand Léger. Nel 1914 ritornò a Vitebsk e l'anno successivo si sposò con Bella. La prima guerra mondiale scoppiò mentre Chagall era in Russia. Nel 1916, il pittore ebbe la sua prima figlia, Ida. Nel 1917 prese parte attiva alla rivoluzione russa: il ministro sovietico della cultura lo nominò Commissario dell'arte nella regione di Vitebsk, dove fondò una scuola d'arte. Non ebbe tuttavia successo in politica nel governo soviet, e perdipiù entrò in contrasto con la sua stessa scuola (in cui militava El Lissitzky), che per motivi politici era conforme al Suprematismo, assolutamente agli antipodi rispetto allo stile fresco ed "infantile" di Chagall. Nel 1920 si trasferì con la moglie a Mosca e poi a Parigi nel 1923. In questo periodo pubblicò le sue memorie in Yiddish, scritte inizialmente in lingua russa e poi tradotte in lingua francese dalla moglie Bella; scrisse anche articoli e poesie pubblicati in diverse riviste e, postumi, raccolti in forma di libro. Divenne cittadino francese nel 1937. Durante l'occupazione nazista in Francia, nella seconda guerra mondiale, con la deportazione degli ebrei e l'Olocausto, gli Chagall fuggirono da Parigi. Si nascosero presso Villa Air-Bel a Marsiglia ed il giornalista americano Varian Fry li aiutò nella fuga verso la Spagna ed il Portogallo. Nel 1941 la famiglia Chagall si stabilì negli Stati Uniti, ove sbarcò il 22 giugno, giorno dell'invasione nazista della Russia. Il 2 settembre 1944, Bella, compagna amatissima, soggetto frequente nei suoi dipinti e compagna di vita, morì per malattia. Due anni dopo, Chagall fece ritorno in Europa e nel 1949 si stabilì in Provenza. Uscì dalla depressione dovuta alla morte della moglie quando conobbe Virginia Haggard, dalla quale ebbe un figlio. Fu anche aiutato dalle commissioni che ricevette per lavori per il teatro. In questi anni intensi, riscoprì colori liberi e brillanti: le sue opere sono dedicate all'amore ed alla gioia di vivere, con figure morbide e sinuose. Si cimentò anche con la scultura, la ceramica ed il vetro. Chagall si risposò nel 1952 con Valentina (detta "Vavà") Brodsky: viaggiò diverse volte in Grecia, nel 1957 si recò in Israele, dove nel 1960 creò le vetrate per la sinagoga dell'ospedale Hadassah Ein Kerem e nel 1966 progettò un affresco per il nuovo parlamento. Viaggerà anche in Russia dove sarà accolto trionfalmente, ma si rifiuterà di tornare nella natìa Vitebsk. Durante la guerra dei sei giorni l'ospedale venne bombardato e le vetrate di Chagall rischiarono di essere distrutte: solo una venne danneggiata, mentre le altre vennero messe in salvo. In seguito a questo, Chagall scrisse una lettera dove diceva di essere preoccupato non per i suoi lavori ma per la salvezza di Israele. Chagall morì a novantasette anni a Saint-Paul de Vence, il 28 marzo 1985.
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