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Piersandro Coelli. Roma...ntica
Mostra personale
Galleria Il Collezionista, Roma
27 ottobre - 14 novembre 2003
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Sono belle, avvenenti, maliarde e conoscono le armi della seduzione: in slip e reggiseno, con reggicalze ed autoreggenti, piercing all’ombelico, bracciali e cavigliere, lo sguardo diretto, persino sfrontato e già carico di promesse. Un bicchiere di vino, poi, o una candela accesa, un lampadario, uno specchio o una porta dischiusa fanno il resto. È l’apoteosi dell’essenza femminile questa che Piersandro Coelli racconta e descrive in tutte le sue sfumature. Che siano prostitute, segretarie, bibliotecarie o casalinghe poco importa. È la donna nel suo privato, all’interno della sua casa-alcova, spogliata del bon ton che la società pretenderebbe, seduttrice e sedotta a sua volta, cacciatrice o preda ferita. Sì, c’è tutto questo nei lavori di Coelli: gioco, complicità, eros, ma anche ferite, unghie spezzate e lacrime. È la vita. Ma la pittura di Coelli non è solo questa ed in occasione della sua prima mostra personale romana non potevano mancare né la serie di lavori ispirata ai capisaldi della letteratura italiana e straniera né quella delle Madonnine. Da Il visconte dimezzato di Italo Calvino a Il muro di Jean Paul Sartre, passando per Sulla strada di Jack Kerouac, Se questo è un uomo di Primo Levi, L’amante di Lady Chatterley di David Herbert Lawrence, ed ancora Il nome della rosa di Umberto Eco, Il processo di Franz Kafka, La stanza del Vescovo di Piero Chiara, Tenera è la notte di Francis Scott Fitzgerald; letture di tutta una vita, sensazioni e ricordi di lettore fissati sulla carta con l’ironia e quella freschezza e rapidità di tratti che gli sono proprie. E se parliamo di ironia non possiamo certo dimenticare la serie dedicata alla figura della Madonna, donna e mamma prima ancora che santa. Siamo lontani dall’iconografia della Vergine che immobilizza il Demonio calpestandolo, forte ed invincibile, torre e baluardo della cristianità. La Madonnina di Coelli è più che mai umana. È una donna che accudisce alla famiglia ed alle faccende domestiche e che accorre al grido di soccorso di un’umanità sempre più distratta e bisognosa di attenzioni. Un’ultima sezione della mostra vuole essere un omaggio di Piersandro all’attività fotografica svolta da sua moglie, Simonetta Rodinò Coelli. I suoi scatti divengono così il pretesto per ricominciare a raccontare, con l’immancabile ironia, un’altra storia… Roma, 3 ottobre 2003
Adelinda Allegretti
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Rassegna stampa |
- Espoarte, n. 26, anno IV, p. 45, autunno 2003, 1a parte
- Espoarte, n. 26, anno IV, p. 46, autunno 2003, 2a parte
- Roma C'é, n. 425, anno IX, p. 133, dal 22 al 28 ottobre 2003
- Roma C'é, n. 426, anno IX, p. 141, dal 29 ottobre al 4 novembe 2003
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