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Piersandro Coelli. La Madonna delle donne
Mostra personale
Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
20 marzo - 9 aprile 2003
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In collaborazione con la Galleria Schubert, Milano.
È attorno alla figura di Maria che ruota la mostra personale di Piersandro Coelli. È una chiave di lettura decisamente fuori dagli schemi, la sua, ma chiunque conosca Piersandro si aspetta sempre da lui qualcosa di totalmente inusuale. E se questa mostra potrebbe apparire irriverente ad un osservatore superficiale e frettoloso, chi conosce Piersandro e la sua pittura non ha dubbi nel riconoscervi un profondo e sincero atto d’amore nei confronti di una creatura così poco capita ed assai distante dal nostro modo di essere. Noi tutti siamo stati abituati ad immaginare la Vergine come una entità perfetta, sì certo, la figura che più di ogni altra costituisce un ponte di raccordo tra l’uomo e Dio, ma pur sempre estranea alla nostra realtà. Piersandro, invece, la umanizza, la rende più simile a noi, e così facendo quella che è sempre sembrata una differenza incolmabile, si trasforma dapprima in similitudine, poi in conoscenza, ed infine, in amore. Siamo portati ad amare e rispettare più di prima, aldilà dei dogmi, questa donna così “umana” raffigurata mentre sbriga le faccende domestiche, spazza il pavimento, stira un paio di mutande o quando, col pancione, non può fare a meno di mangiare e bere, come una qualsiasi donna incinta che ha le voglie. Piange lacrime amare se Giuseppe va a donne, ed è dolcissima quando con suo marito si reca sulla tomba di Gesù per portargli dei fiori, o quando, sulla sedia a dondolo, ormai anziana, lavora a maglia e, la mente carica di ricordi, piange davanti alle foto incorniciate dei due uomini della sua vita. Non mancano gli ex voto, ringraziamenti di quanti hanno avuto salvi dita ed arti, di persone scampate alla morte pur essendo precipitate da torri campanarie, operai salvati dagli ingranaggi delle macchine, naufraghi soccorsi in alto mare. In un caso è Lei in persona che, sopraggiunta in ambulanza sul luogo di un incidente stradale, soccorre la vittima. Non siamo, tutto sommato, troppo distanti dalla tradizionale iconografia della Madonna del Soccorso, con la differenza che anziché aiutare il malcapitato bastonato qui interviene dopo uno scontro automobilistico. Decisamente più attuale. Tutti hanno una Madonnina alla quale rivolgere le proprie preghiere: ce l’hanno lo scultore, la prostituta, l’automobilista, il cieco, l’innamorato, persino l’uomo d’affari che gioca in Borsa e, naturalmente, il pittore: “Madonnina Madonnina ti ringrazio se un giorno, quando mi accadrà di morire, me ne andrò via dipingendo.” Torino, 6 gennaio 2003
Adelinda Allegretti
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Rassegna stampa |
- da Arte In, n 84, anno XVI, p. 120, aprile-maggio 2003
- da Il Giorno, n 67, anno 48, p. XIV, 20 marzo 2003
- da La Repubblica, n 67, anno 28, p. XII, 20 marzo 2003
- da Milano 7, n 8, anno II, p. 18 dal 14 al 20 marzo 2003
- da Milano Arte, n 5, anno II, p. 14, 16-31 marzo 2003
- da Viveremilano, La Stampa, p. 9, 22 marzo 2003
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