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 Ersoy Yilmaz. Piatti d'autore
 Mostra personale

  Chiesa Monumentale di San Francesco, Gualdo Tadino (PG)
  6-28 febbraio 2015
IN COLLABORAZIONE CON L'UFFICIO CULTURA E INFORMAZIONI DELLA TURCHIA

Con il patrocinio della Regione Umbria, del Comune di Gualdo Tadino e della Karatekin University in Çankırı

L’incontro con le opere di Ersoy Yilmaz (Ankara 1977) è avvenuto nel 2013, in occasione delle selezioni per una mostra che stavo organizzando presso l’Eduard Vilde Muuseum di Tallinn. È stato amore a prima vista. Mi colpì l’incredibile virtuosismo tecnico di Ersoy, la sua -ancora oggi per me strabiliante- capacità di trattare la superficie ceramica come fosse una tela, sebbene chi si occupi di tale medium sappia bene quanto sia più complicato. Tutto questo ha un nome tecnico specifico: underglaze. Immaginate di realizzate un acquerello, ma sostituite al foglio la ceramica: impossibile tornare sui vostri passi e correggere l’operato. Il processo di lavorazione è certosino, delicatissimo. Non è pura questione manuale, ma di centratura sul pezzo. Hic et nunc, un qui ed ora che rasenta l’atto meditativo.
Ma c’è un altro fattore che ai miei occhi rende i suoi lavori ancora più carichi di fascino, ovvero quell’insolito connubio tra iconografia orientale e soggetti occidentali. La sua passione per il cinema, per quello europeo degli anni ’60 e ’70, in primis Alain Delon, Claudia Cardinale e Sofia Loren, ma anche Ornella Muti, per la quale ha una vera e propria predilezione, Monica Bellucci e Roberto Benigni, come per quello americano, dai classici, con Grace Kelly o Roy Scheider, fino a Nicole Kidman e Leonardo Di Caprio, lo porta ad estrapolare dei frames, inquadrature perlopiù riconoscibili e riconducibili a pellicole famose. A questo punto avvengono degli slittamenti iconografici: Ersoy inserisce una texture decorativa tipicamente turca lasciando intatto il resto dell’ambientazione, come in Bellucci in a Turkish Tent (2013) o nel coevo Mar adentro; fa indossare, ancora alla Bellucci, un tipico anello orientale in Ottoman Ring; fonde assieme una famosa scena del Titanic con l’altrettanto onnipresente momento arabo della condivisione del tè; sostituisce le attrici orientali con le dive del cinema nostrano, come in Loren as a Traditional Turkish Girl o in Muti with Fez.
In ogni caso Ersoy ha il grande merito di fondere insieme culture sì diverse, ma che attraverso il linguaggio visivo della pittura e del cinema accorciano l’inevitabile distanza che le separa. E certo in un momento politicamente complesso come quello in cui viviamo, c’è davvero bisogno di un messaggio di reciproca appartenenza culturale.
Adelinda Allegretti

Bellissimi gli affreschi di Matteo da Gualdo recentemente restaurati. La chiesa di San Francesco, splendido esempio di arte devozionale legata all’ordine francescano, fu edificata alla fine del XIII secolo per ospitare i francescani conventuali. Sorge sulla piazza principale del centro storico di Gualdo Tadino, piazza Martiri della Libertà, sul lato opposto alla cattedrale di San Benedetto.

Chiesa Monumentale di San Francesco
La chiesa di San Francesco, splendido esempio di arte devozionale legata all’ordine francescano fu edificata alla fine del XIII secolo per ospitare i francescani conventuali. Sorge sulla piazza principale del centro storico di Gualdo Tadino, piazza Martiri della Libertà, sul lato opposto alla cattedrale di San Benedetto. La sua facciata tuttavia si affaccia su corso Italia, mentre il fianco sinistro dà sulla piazza ricavata sul chiostro del demolito convento. L’edificio presenta il prospetto principale caratterizzato da una copertura a capanna e da un monumentale portale gotico, questo, sovrastato da una lunetta trilobata, presenta un apertura ad arco acuto ornata con capitelli a foglie d’acanto. Notevoli sono inoltre i poderosi contrafforti cilindrici che si dispongono su un fianco dell'edificio, secondo il modello costruttivo delle chiese assisane. Maestoso il campanile collocato di fianco all’abside, a pianta quadrangolare e con la parte terminale in cotto. All’interno la chiesa si presenta costituita da un’unica navata suddivisa in tre campate e coperta da archi trasversali e volte ad ogiva, una struttura che ricorda San Francesco ad Assisi, con l’ambulacro, che da appena sotto le volte, scorre lungo tutto il perimetro della chiesa. La zona presbiteriale culmina nell’abside ottagonale, aperto, con tre altissime bifore gotiche. Particolarmente ricco l’apparato decorativo delle pareti che sono affrescate con dipinti del XIV e XV secolo. Le opere più pregevoli sono sicuramente quelle di Matteo da Gualdo. A lui e alla sua bottega sono attribuite la Crocifissione dell’abside, la Madonna col Bambino e San Francesco nella terza arcata di sinistra e la Madonna col Bambino e Sant’Anna sul pilastro tra la prima e la seconda cappella della chiesa. Quest’ultima è la più antica opera che conosciamo dell’artista gualdese ed è di particolare importanza per lo studio della sua formazione. Da citare sono infine il coro, l’altare maggiore ed il pulpito sulla sinistra, tutti e tre risalenti al XIV secolo. Nel corso dei secoli subì numerosi interventi di restauro in particolare dopo il terremoto del 1751 che la danneggiò notevolmente.

Storia della Città di Gualdo Tadino
Dalle pendici del monte Serrasanta la città domina un'ampia e fertile conca intramontana. Il nome attuale rievoca complesse vicende storiche.
Numerose testimonianze archeologiche dimostrano che la zona fu frequentata fin dall'età preistorica: nella valle di Santo Marzio è stato rinvenuto un ripostiglio con oggetti in bronzo e due dischi aurei del XII secolo a.C., ora al Museo Archeologico Nazionale di Perugia, e anche il Colle Mori, poco più a nord fu occupato sin dal II millennio a.C.
Fra l'VIII-VII secolo e il III secolo a.C. si sviluppò un importante centro umbro abitato dalla comunità dei Tadinates, che, come attestano le minacce rituali riportate nelle Tavole bronzee di Gubbio, erano in lotta con gli eugubini.
Con la conquista romana dell'Umbria, nel III secolo a.C., sorge nell'area di Sant'Antonio di Rasina, lungo quella via Flaminia che dal 220 a.C. collega Roma e Rimini e che avrebbe determinato le vicende del luogo nei secoli successivi, l'insediamento di Tadinum. Nel VI secolo d.C. la guerra greco-gotica infuriò proprio lungo la Flaminia, che collegava Roma ai possedimenti bizantini e a Ravenna.
Totila, re dei Goti, distrusse Tadinum, ma nella stessa località, nel 552 d.C., durante la decisiva battaglia di Tagina, fu sbaragliato e ucciso dai Bizantini guidati da Narsete. In seguito la città venne saccheggiata dai Longobardi di Alboino e di Liutprando e poi dai Saraceni e fu rasa al suolo da Ottone III nel 996. Pochi anni dopo il Mille risorse con un nuovo nome di origine longobarda, Gualdo, derivato da wald, bosco.
Distrutta da un incendio, fu nuovamente edificata sul colle di San Michele, per concessione di Federico II, poco prima della metà del XIII secolo e il borgo assunse allora la forma che tuttora la caratterizza. Alla fine del XIII secolo fu assoggettata da Perugia, sotto il cui dominio rimase fino al 1469, anno in cui divenne legazione autonoma dello Stato pontificio.
Nel 1833 Gregorio XVI le conferì il titolo di città e ne cambiò il nome da Gualdo di Nocera a Gualdo Tadino.
Allegati
Mostre dello stesso artista:
 Invito    Catalogo  
Opere
Ersoy Yilmaz, A mistical place (2013), ceramica dipinta, cm 20x40 Ersoy Yilmaz, Baroque (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Beauty of Jersey (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40
Ersoy Yilmaz, Bellucci in a Turkish Tent (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Belluci as Sultana (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Benigni's Coming (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40
Ersoy Yilmaz, Blue Logo (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Boy on a Dolphin (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Chiamami (Call Me) (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40
Ersoy Yilmaz, Delon, Cardinale, Cankiri (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Delon with Tea (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Elizabeth Swann (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40
Ersoy Yilmaz, Face (2012), ceramica dipinta, cm 25x25 Ersoy Yilmaz, Girl of Bolland (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, High Society (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40
Ersoy Yilmaz, Jaws (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Jaws (Quint) (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Jaws (with Bellucci) (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40
Ersoy Yilmaz, Jaws (with Frame) (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Journey with Muti (2013), ceramica dipinta, cm 50x25 Ersoy Yilmaz, Kelly with Inandik Vase (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40
Ersoy Yilmaz, Life of Bellucci (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Life of Loren (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Loren as a Traditional Turkish Girl (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40
Ersoy Yilmaz, Marbled Cardinale (2011), ceramica dipinta, cm 25x25 Ersoy Yilmaz, Marbled Nicole (2011), ceramica dipinta, cm 25x25 Ersoy Yilmaz, Mar adentro (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40
Ersoy Yilmaz, Mar adentro 2 (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Match (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Muti on Seljukian Background (2012), ceramica dipinta, cm 50x25
Ersoy Yilmaz, Muti with Fez (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Muti with Tea (2013), ceramica dipinta, diametro cm 30 Ersoy Yilmaz, My Only Sunshine (2013), ceramica dipinta, diamtero cm 40
Ersoy Yilmaz, One Moment or Three (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Ornella Duo (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Ottoman Ring (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40
Ersoy Yilmaz, Pirates of the Caribbean on Stranger Tides (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Resting on Soray's Lap (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Sea Gulls (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40
Ersoy Yilmaz, Seljukian Dream (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Smoke (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Stone Mescid (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40
Ersoy Yilmaz, The Moon (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, The Tourist (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, The Tourist 2 (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40
Ersoy Yilmaz, The Tourist 3 (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Titanic (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40 Ersoy Yilmaz, Turkish Tea (2013), ceramica dipinta, diametro cm 40
Ersoy Yilmaz, Waterworld (2013), ceramica dipinta, diamtero cm 40
Inaugurazione


















































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Adelinda Allegretti: storico dell'Arte, giornalista, curator di eventi espositivi - CREDITS