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Viviana Gonella. Donna, creatura dai tanti volti
Mostra personale
Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
23 ottobre - 17 novembre 2003
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Che la donna sia da sempre al centro dell’universo pittorico di Viviana Gonella è fuor di dubbio, ma con l’avanzare della sua ricerca è cambiato anche il punto di vista, l’angolatura da cui raccontare l’essenza femminile. Certo la carriera di indossatrice ha influito sulla scelta dei soggetti, desunti perlopiù proprio dal mondo pubblicitario e della moda, ma col tempo l’iniziale inserimento di bocche sensuali e corpi nudi si è caricato di forti connotazioni critiche. In Obsession la nota pubblicità all’altrettanto famoso profumo diviene il punto di partenza per analizzare una società che proprio nel mondo patinato delle riviste e della cellulosa, discorso che non spetta a noi in questa sede affrontare ma che trova in copiose teorie di sociologi e psicologi la giusta valenza, cerca un valido appiglio di confronto. E la Gonella, tralasciando ogni volgarità ma piuttosto con una sottesa eleganza che non sempre appartiene al mondo a cui si ispira, mette in mostra, in una sequenza che non ammette mezzi termini o errori di lettura, seni e culi tonici e senza imperfezioni, sguardi languidi o carnose bocche dischiuse, a sottolineare come siano queste le vere ossessioni della moderna società. E l’utilizzo di una tecnica mista, ispirata al collage, che “graffia” la superficie pittorica come farebbero le lunghe unghie laccate di una femme fatale, non fa che rendere il tutto ancora più palese. Ma Viviana va ancora oltre. Non si accontenta di “raccontare” la donna secondo la visione di noi occidentali, motivo che la spinge, nella produzione più recente, ad analizzare una realtà che rispetto alla nostra sembra lontana, più che geograficamente, soprattutto su un piano temporale. È la donna islamica il nuovo soggetto, evidente ed antitetico corrispettivo delle citate bellezze mozzafiato. Gli abiti lunghi, neri, a coprire l’intero corpo, il volto ed il capo rigorosamente celati da sguardi che non siano quelli legittimi del marito. Esse avanzano compatte in gruppo, affiancate l’una all’altra; sono individualmente annullate, tanto che neanche i mariti riuscirebbero più a distinguerle. Eppure la Gonella non emette sentenze, considerandoli entrambi due modi legittimi di essere donna. Piuttosto con la sua pittura sottolinea quanto sarebbe importante, sebbene molto spesso difficile in qualunque società, persino in una come la nostra che si fregia di essere moderna e civile, poter scegliere la propria femminilità senza condizionamenti. Roma, 31 agosto 2003
Adelinda Allegretti
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Rassegna stampa |
- City Milano, n. 185, anno 3, p. 22, 3 novembre 2003
- Corriere dell'Arte, n. 14, anno IX, p. 6, 8 novembre 2003
- Espoarte, n. 26, anno IV, p. 44, autunno 2003
- Il Giornale, n. 251, anno XXX, p. 51, 23 ottobre 2003
- Torino Cronaca, n. 213, anno LIV, p. 17, 29 ottobre 2003
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