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Elina Greco. Sotto il sole della Sicilia
Mostra personale itinerante
Galleria L'angelo Azzurro, Roma
8-23 maggio 2002
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Sin dal primo sguardo i lavori di Elina Greco colpiscono per la freschezza dei personaggi e per la scelta e l’immediatezza di tematiche che difficilmente ricorrono in pittura, ma comunque sempre affrontate dall’artista siciliana con quell’originalità e quell’ingenuità che le sono proprie. È il caso di Mattanza, opera scelta come portavoce della mostra, in cui un’operazione crudele ma che allo stesso tempo certamente rientra nella normalità e nella quotidianità per chiunque viva la sua esistenza in un’isola, a diretto contatto col mare, considerato la vera ricchezza delle sue genti, diviene il pretesto per catturare l’essenza della propria terra. I colori accesi, solari, i volti scavati e sempre caratterizzati da una profonda introspezione psicologica, qui segnati dal sole e dalla fatica, si accompagnano ad una complessa composizione, in cui i corpi dei pescatori si nascondono l’un l’altro, a rendere l’idea della concitazione legata alla pesca, ad azioni svolte con rapidità, rese tali grazie ad un taglio prettamente fotografico che anziché mettere in posa i personaggi ne decurta teste, mani e torsi. Un’opera drammatica ed al contempo vitale.
Elina Greco ama soffermarsi sulla realtà che la circonda, ed ecco che in Pescatore ritorna l’idea della fatica e del lavoro, come accade anche in Ritratto d’uomo, in Raccoglitore di limoni ed in Operaio.
Anche le figure femminili sono sempre di una bellezza intensa, sebbene mai idealizzata. Gilda è una donna procace, come lo sono le Modelle, ma non c’è volgarità nei loro tratti, né rassegnazione; piuttosto si leggono semplicità e voglia di vivere.
Un’ultima considerazione sulle Nature morte, sovente inserite dalla Greco all’interno di una composizione di più ampio respiro oppure rappresentate singolarmente. Si tratta perlopiù di pesci, peperoni, arance, limoni: sono, ancora una volta, i prodotti della “sua” Sicilia.
Adelinda Allegretti
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