Che il disegno sia un aspetto fondamentale del fare artistico è cosa certa, tanto che gli stessi grandi autori del passato, prima ancora di esere pittori, scultori ed architetti, sono innanzitutto considerati straordinari disegnatori. Anzi, per capire sino in fondo la ricerca estetica condotta da un autore, spesso il disegno è l'immancabile punto di partenza. Infatti, a differenza di un'opera compiuta -pensata, studiata e corretta- il disegno, nella sua immediatezza, mette a nudo quella scintilla che sottende la creatività. Ma sarebbe riduttivo connotare il disegno come mero strumento preparatorio. In taluni casi, e qui entra in gioco la ricerca di Raf Ianzano, esso non svolge più una funzione di studio per lavori di più ampio respiro, ma acquista una valenza autonoma, addirittura sviluppando tematiche diverse da quelle condotte in pittura. E' quanto accade con la serie di cinque disegni ispirati agli Sposi. Assorbiti in una danza vorticosa, uomo e donna si fondono in un'unica massa. A malapena si distinguono gambe e braccia, volti e mani; i due corpi si muovono all'unisono nello spazio, diventando sinonimo di energia pura. Il tratto continuo ma nervoso, che scorre rapido sulla superficie liscia del foglio, costituisce l'aspetto più immediato e sincero del fare artistico, proprio perché non c'é mediazione alcuna tra l'idea e l'esecuzione. Nei figure dei clochards, abbandonato il tratto nervoso, la linea si fa più morbida, in sintonia con la lentezza delle giornate che trascorrono sempre uguali, nella continua, sorda, indifferenza. E' nei Nudi, tematica assente nella produzione pittorica, che la matita indugia più che altrove, nel tentativo di riconoscere, anche in questo caso con pochi e rapidi tratti, il volto e le sinuosità della moglie Daniela.
Adelinda Allegretti
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