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Mario Raina. Opere recenti
Mostra personale
Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
5 novembre - 2 dicembre 2002
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Volti rugosi segnati dal sole e dalla fatica, mani callose che conoscono il duro lavoro nei campi, la pastorizia o l’allevamento dei cavalli. Il mondo pittorico di Mario Raina, artista di origini vercellesi che vive e lavora a Caselle Torinese, sembra legato ad un passato lontano, in cui non c’era ancora spazio per la tecnologia, ma la vita era esclusivamente scandita dal sole, nell’alternanza tra luce e buio, e dalle stagioni. Contadini, gauchos, uomini del deserto, questi i protagonisti dei suoi dipinti che per la prima volta sono sottoposti al giudizio di un pubblico che vive quotidianamente a contatto con una realtà assolutamente “altra”, dominata non più dalla natura, ma da computer e cellulari, da treni ad alta velocità e brunch d’affari. Eppure non si può non rimanere colpiti dalla bellezza, fuori dal tempo, di un contadino che, stanco e forse anche ubriaco, si addormenta su una balla rattoppata di fieno. È quanto accade in La grande fatica. Un cappello calato sulla fronte, una camicia a quadri sporca e dalle maniche arrotolate, pantaloni ormai deformati dall’usura e pesanti scarpe adatte al lavoro nei campi sono resi con una tale attenzione che persino un pubblico “cittadino” rimane colpito dalla verità dell’immagine, peraltro accompagnata da uno scorcio prospettico che indica una grande padronanza tecnica. E se nella Potatura ed in Mungitore il soggetto continua ad essere il lavoro contadino, in I fumatori ed in Talebani in preghiera l’attenzione si sposta su una realtà ancora più distante. Se dovessimo cercare un punto d’incontro tra le tante tematiche affrontate da Raina nei suoi dipinti, la più adatta sarebbe il rispetto per la fatica e la dignità umane, a prescindere da qualsivoglia diversità spazio-temporale. Ci piace concludere con Asceta, opera in cui Sant’Antonio, più che nelle vesti di uomo di Chiesa -cui l’iconografia occidentale da secoli ci ha abituati- qui compare come un uomo del deserto, con baffi e barba lunga, mani e piedi bruciati dal sole, circondato dal deserto e da dromedari. A sottolineare, ancora una volta, l’originalità della pittura di Raina, lontana dalle mode e libera dalle imposizioni del mercato artistico.
Adelinda Allegretti
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