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Roberta Viarengo. Profumi
Mostra personale
Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
6-27 maggio 2003
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Preziosi e delicati, dagli acquerelli di Roberta Viarengo selezionati per questa mostra milanese ed in parte appositamente realizzati, sembrano promanare, intensi e suggestivi, i colori ed i profumi dell’estate. Ortensie, papaveri e girasoli, ora recisi e conservati in vasi ed ampolle trasparenti, ora rigogliose e svettanti presenze, quasi protagoniste assolute, di infiniti lembi di terra, sono catturati in tutta la loro sfolgorante semplicità. Sia che si tratti di fiori o di frutta, raccolti in composizioni che sarebbe errato e limitativo definire delle semplici nature morte, data la vitalità che invece le caratterizza, la Viarengo indugia sui particolari, su corolle e pistilli, sulle venature delle foglie come sui piccioli o sulle frange di una piccola tovaglia. In alcuni casi un giardino fiorito diviene il pretesto per fissare sulla carta scorci quasi sempre rurali, piccole baite di montagna o angoli nascosti che passerebbero inosservati alla maggior parte di noi. Se è vero che la produzione della Viarengo non si limita a soggetti di questo tipo, spaziando anche dagli scorci marittimi, popolati di barche a vele spiegate o arenate lungo la spiaggia, alle bambole di stoffa, dai libri ad altri oggetti, va sottolineato che per questa esposizione si è voluto privilegiare il rigoglio della Natura, al fine di evidenziare la capacità di questa giovane e brava artista che vive ed opera nel cuneese di rinnovare continuamente la sua tavolozza, di creare, pur trattando lo stesso soggetto, lavori mai ripetitivi e sempre freschi, vitali. Caratteristica, questa, che ben pochi acquarellisti possono vantare, sempre pronti a creare immagini leziose e ripetitive. La bravura della Viarengo sta proprio nel fatto che pur restando ancorata alla tradizione, sia per la scelta della tecnica che dei soggetti trattati, riesce a dar vita ad opere moderne, sempre nuove, mai uguali a sé stesse e che ogni fascia di pubblico è in grado di apprezzare per la immediatezza che gli è propria.
Adelinda Allegretti
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