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 Stefania Hepeisen
 Mostra personale

  Eduard Vilde Muuseum, Tallinn (Estonia)
  17-31 maggio 2013
LA MOSTRA E' PATROCINATA DALL'AMBASCIATA D'ITALIA A TALLINN

È davvero un grande piacere per me presentare per la prima volta fuori dai confini nazionali una mostra personale di Stefania Hepeisen, artista milanese dalle straordinarie capacità pittoriche. E certamente Tallinn, in quanto parte di un territorio che da sempre porta avanti una tradizione figurativa di elevato spessore accademico, non poteva che sembrare ai miei occhi una sorta di naturale culla, pronta ad accogliere i primi passi fuori dal contesto natio, di un’artista che porta ben saldo il baluardo della “bella pittura” italiana.
Certo è che, ammirando le nature morte della Hepeisen, sarebbe impossibile e forse anche superficiale, non prendere le mosse da quel capolavoro assoluto che è la caravaggesca Canestra di frutta della Pinacoteca Ambrosiana, confronto imprescindibile per chiunque ancora oggi, nell’epoca digitale, scelga di portare avanti la sua ricerca verso tale genere pittorico. In Fine estate, Cesto con uva nera, melagrana e mela cotogna e Di notte l’intreccio della canestra si trasforma in una vera e propria citazione-omaggio al grande predecessore, ma al contempo tali opere vanno anche concepite come un punto di partenza verso una visione del genere della natura morta più squisitamente moderna. Conoscere il passato, quindi, per superarlo in un’ottica di contemporaneità.
Arriviamo così a Fiori di zucca. Adagiati in un piatto, delicati e trasparenti in alcuni punti, rendono alla perfezione l’idea, da sempre peraltro insita nel genere della natura morta, della Vanitas, ovvero della caducità della vita. Vanitas vanitatum, et omnia vanitas -«vanità delle vanità, e tutte le cose vanità»-, sono le parole con cui si apre il libro biblico dell’Ecclesiaste (1,2; ed anche 12,8). Un ammonimento a non lasciarsi vincere da ciò che è effimero, ovvero bellezza, giovinezza, ricchezza, ma ricercare piuttosto la vera essenza della vita, che è talmente breve, tanto che il giallo-arancio dei fiori di zucca è già stato intaccato nella sua freschezza, da non permettere all’uomo di sprecare tempo dietro ad inutili e vuote velleità.
In un percorso intellettuale verso lo sviluppo in chiave contemporanea del genere della natura morta, il passo successivo è dominato dalla possente presenza plastica di Distacco. Oltre all’innegabile virtuosismo tecnico, il sedano che galleggia nel cielo è bello e sacro come un’Assunzione della Vergine, cui però si aggiunge una visione metafisica e surrealista allo stesso tempo, degna di René Magritte. Il sedano come la mela, si potrebbe dire, ma anche il velo che ne avvolge il gambo richiama alla mente opere come Gli amanti, nelle sue molteplici versioni.
Ed arriviamo a quello che leggo come l’apice, nella ricerca artistica della Hepeisen, di distacco in chiave ironica e del tutto originale dal genere della natura morta: Balliamo. Un radicchio trevigiano che ormai, ben lontano da quel concetto originario di Vanitas, è più vivo che mai. Volteggia come una ballerina col suo tutù, è fresco, leggiadro, l’antitesi della natura morta. È il pensiero contemporaneo che prende forma, consapevole di uno straordinario passato che va comunque riconosciuto come tale ed assimilato per poi poter essere superato in una chiave di lettura, a noi uomini “moderni” più consona.
Adelinda Allegretti
Allegati
Mostre dello stesso artista:
 Invito    Invito    Catalogo  
Opere
Stefania Hepeisen, Balliamo (2008), olio su tela, cm 45x60 Stefania Hepeisen, Cesto con uva nera, melagrana e mela cotogna (2005), tecnica mista su tela, cm 50x40 Stefania Hepeisen, Distacco (2008), olio su tela, cm 50x70
Stefania Hepeisen, Di notte (2006), olio su tela, cm 40x60 Stefania Hepeisen, Fine estate (2010), olio su tela, cm 47x38 Stefania Hepeisen, Fiori di zucca (2012), olio su tela, cm 70x50
Stefania Hepeisen, Mai più (2010), tecnica mista su tela, cm 60x50 Stefania Hepeisen, Uva (2009), olio su tela, cm 50x43
Inaugurazione



































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Adelinda Allegretti: storico dell'Arte, giornalista, curator di eventi espositivi - CREDITS