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Marco Zuanelli. Speciale G8
Mostra personale
Verovinile, Torino
26 gennaio - 26 febbraio 2002
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Molta produzione recente ci ha fatto dimenticare quanto la denuncia sociale sia un aspetto fondamentale del fare arte. Grandi autori del passato, da Honoré Daumier a George Grosz, seppure appartenenti a situazioni storiche, geografiche e culturali molto diverse tra loro, hanno scelto di fare delle loro opere dei veri e propri veicoli di accusa alla società dell’epoca. I tempi cambiano, come pure le tecniche di esecuzione, ma il processo artistico e l’intento rimangono invariati. “Speciale G8” racchiude una serie di otto (la scelta non è certo casuale) lavori ispirati ai fatti di Genova, commentati per mesi e pertanto noti a noi tutti, a proposito dei quali ciascuno ha già tratto le proprie conclusioni. Ebbene, queste sono le conclusioni a cui è giunto Marco Zuanelli, urlate con la stessa forza di tanti manifestanti. In una sorta di “collage di simboli”, molti dei quali di primo acchito risulterebbero innocui o addirittura non visti, Marco si fa portavoce di una delle denunce più aspre scaturite dall’argomento G8. Il biliardo, nient’altro che un gioco, diviene campo di scontro tra due diverse squadre: quelli vestiti di scuro, identificati con i manifestanti, o meglio con la loro frangia più estremista, e quelli di azzurro, che senza opporre resistenza all’avanzata dei primi, compiono un vero e proprio “lasciapassare” sino alle zone evidenziate in giallo e rosso. È solo qui che si inizia veramente a giocare, come dimostrano le tre figure blasonate, dietro alle quali c’è solo fuoco e distruzione. Un tappeto di banconote e due chiari simboli posti ai lati del biliardo, qui intesi come muti avalli, fanno il resto. Sono immagini che ad una lettura attenta e riflessiva colpiscono le coscienze. Se ne può condividere il messaggio o meno, ma di certo non se può negare la portata artistica.
Adelinda Allegretti
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Rassegna stampa |
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