Ed ecco giungere furtiva la danzatrice, ondulando, con passo indugiante da gatta; con un sorriso celato tra le palpebre dipinte, immobile, inafferrabile, ella traccia con le dita intricate linee d’aria, i veli scorrono tra le sue dita e imprigionano l’attimo. (Arthur Symons, 1889)
Molto tempo è trascorso da quando François Clouet intorno al 1570 ritraeva la Dame à la toilette, mettendo in risalto l’impudente levigatezza del seno nudo e dando così vita ad un tema destinato a riscuotere largo consenso sia tra il pubblico che tra la critica. E La leggerezza dell’essere, la serie qui esposta, si colloca esattamente su tale scia: una ventina di scatti in cui il corpo femminile, malizioso e sottilmente provocante, diviene protagonista di una danza senza fine. Come una moderna Salomé, la donna qui ritratta seduce, ammalia l’occhio e la mente con promesse che non manterrà, suggerite sin dal primo scatto da una camicia candida o dal gioco di un velo impalpabile, oppure lasciando che sia il movimento ad offuscare la dirompente sensualità del suo corpo. Sono immagini di eterea bellezza, punto di partenza di una più complessa ricerca estetica, che induce Edoardo Cravero a cimentarsi in diverse tecniche di stampa. Motivo, questo, che giustifica la presenza, accanto al supporto fotografico, di quello in tela, grazie al quale l’immagine originale acquista una valenza altra. Sono, ancora una volta, il movimento e la danza a segnare questo felice momento di ricerca, che vede Edoardo Cravero impegnato su più fronti espositivi. Torino, 10 ottobre 2001
Adelinda Allegretti
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