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 Mostra collettiva di artisti peruviani
 Collettiva internazionale

  Corridoio d'Arte Mauriziano, Torino
  8 giugno - 31 agosto 2001
In collaborazione con il Consolato del Perù di Torino.

C'è tutto il fascino dell'arte amazzonica, col suo mondo intriso di simbolismo e misticismo, di tradizione e di superstizione, nei lavori appositamente realizzati da Juan A. Salazar Orsi per questa mostra che per la prima volta lo pone di fronte al pubblico italiano. Nativo di Pucallpa (1958 Ucayali - Perù), in cui Orsi è già da molti anni riconosciuto come "uno de los artistas plásticos más relevantes de la Amazonía", egli si forma artisticamente dapprima presso l'Accademia di Trujillo ed in seguito presso quella di Lima, prendendo parte ad importanti mostre collettive e personali.
A cartterizzare la produzione pittorica di Orsi contribuisce l'impiego di colori vegetali, quali caoba, uña de gato, cedro e achiote, ottenuti attraverso l'essiccazione della corteccia e dei semi di piante che crescono nella giungla amazzonica, e che da sempre costituiscono un imprescindibile ingrediente della sua ricerca creativa. Ne deriva una cromia calda, naturale, dominata dai toni della terra, dal marrone all'ocra al rossiccio.
Il disegno geometrico, vera e propria base di partenza per la maggior parte dei suoi lavori, esprime in realtà l'appartenenza ad un gruppo familiare ben indentificabile come quello Shipibo-Comivo, e ciò che sembra essere una costruzione di timbro astratto nasconde invece un preciso significato simbolico-araldico. Ma accanto a questa chiave di lettura, tale "lenguaje gráfico nativo" simboleggia altresì la pelle del coccodrillo o lo snodarsi del fiume attraverso la foresta, a renderla fertile ed a segnare in tal modo il cammino delle canoe.
La famiglia, intesa come cellula primaria della società, e più genericamente l'unione tra elemento maschile e femminile, sono i protagonisti indiscussi di molti suoi lavori, quali Los vinculos del amor o Sexonomia amazonica.
Non mancano, inoltre, riferimenti alla cosmogonia, come accade in Autoretrato interior I e Los hijos del Sol y la Luna, né alla pratica magico-sciamanica di Universo y vision de la ayahuasca (una droga assunta durante i rituali di gruppo), in cui, in una sorta di horror vacui, la tela si riempie di un fitto disegno calligrafico, che sembra espandersi a macchia d'olio, coinvolgendo l'intera superficie pittorica e dilagando anche oltre i suoi limiti oggettivi.
Tra le principali esposizioni alle quali Orsi è stato invitato a partecipare vanno menzionate:
1991:
- II Retrospectiva, Santiago de Chuco, La Libertad;
- III Retrospectiva, Pucallpa - Ucayali;
1992: IV Retrospectiva, UNI - Lima;
1993 e 1995: Bienales de Bellas Artes de Lima;
1998:
- I Bienal Nacional de Lima;
- I Retrospectiva, Rioja, San Martín;
- Exposición de Arte Perdano, Museo Fujita Vante, Tokyo;
2000:
- Galerie Jardin, Parigi;
- V Festival San Juan, Pucallpa - Ucayali.
Nel 1999 è stato dichiarato "Hijo predilecto de las artes de Ucayali" dalla Municipalidad Provincial de Coronel Portillo.
Dal 1992 al 2000 è stato docente di Pittura presso la Escuela Superior e Formación Artística "Eduardo Meza Saravia"; dal 1995 al 2000 docente di Pittura presso il Collegio Técnico Particular "Antonio Raimondi".
Nel 1995 è stato insignito della Primera Mención Honrosa y Medalla de Plata in occasione del I Encuentro Interregional del Arte y la Cultura-Jaén, Cajamarca.
Juan A. Salazar Orsi vive e lavora a Torino.

Agli occhi di un occidentale i lavori di German Tacuri Huarcaya (1942 Santa Rosa - Melgar - Puno - Perú) non passano certo inosservati: le pennellate decise e stese a larghe campiture, unite all'assenza del chiaroscuro, determinano sovente un brusco passaggio cromatico dal rosa al verde, dall'azzurro al giallo, dal viola all'azzurro, dal giallo al rosso e via di seguito, in una libertà espressiva che non può non colpire la nostra percezione visiva, abituata da secoli alla velatura ed al passaggio luce-ombra. Ed in tale esplosione cromatica Tacuri ritrova le sue origini, la luce abbagliante del cielo andino, i tramonti striati di mille colori, la lussureggiante vegetazione accostata a montagne impervie e dalle cime perennemente ricoperte di neve.
In queste opere si respira tutto il fascino che soltanto una terra ed uno stile di vita tanto diversi da quelli cui i nostri "parametri europei" ci hanno abituati riuscirebbero a suscitare. Per le stradine di Cusco non si incontrano cani, ma lama, così come El viajero attraversa il pueblo di Ayacucho a dorso di un mulo, e non in automobile.
Ampio spazio è dato all'elemento folkloristico, soprattutto attraverso l'attenta analisi delle differenti vesti e dei loro tipici colori, aspetti ben noti a Tacuri, che oltre alla pittura ha insegnato per molti anni proprio Folklore e Danzas Folklóricas a Lima.
German Tacuri, docente di educazione artistica presso l'Instituto Superior Pedagógico de Abancay e presso l'Universidad Particular de Apurimac, vanta una cospicua partecipazione espositiva, sia collettiva che personale, che prende avvio nel 1964. Ke sue uniche esperienze italiane restano a tutt'oggi quelle collettive del 1996 ("Paisajes y Danzas del Perú", Torino) e del 1997 ("Paisajes del Perú", Cumiana - TO), peraltro tenutesi in circoscritti ambiti culturali.
Tra i premi di cui Tacuri è stato insignito vanno menzionati:
1972: Concurso de Dibujo u Pintura, Inkari;
1975 - 1976 - 1979 - 1983 - 1989 - 1990: Comparsas Carnavalescas;
1991: Comparsas carnavalescas Departamental.
Attualmente vive e lavora a Torino.

Gli acquerelli dei coniugi Julissa Rios ed Hernan Flores Berdejo, tutti di piccolo formato, tanto da richiamare alla mente gli schizzi di viaggio, lontani parenti delle moderne cartoline postali, ci conducono per mano attraverso le città ed i villaggi dell'Amazzonia, rendendoci partecipi degli usi e dei costumi dei nativi. La natura ancora selvaggia fa da sfondo al lavoro delle donne, che sotto un tetto di paglia, accovacciate in terra, preparano il pranzo. Tutto ciò diviene anche il pretesto per illustrare i semplici strumenti e le suppellettili, come in Cántaros para cocina o in Naturaleza shipiba, utilizzati quotidianamente. I colori naturali delle ceramiche, tutti giocati sui toni bruno-ocra, si accompagnano ai tipici motivi geometrizzanti frutto di una plurisecolare contaminazione simbolico-mistico-araldica, mentre i tessuti fanno sfoggio di un'accesa cromia.
Il fiume, con le sue acque ancora limpide, è la vera fonte di sostentamento per gli abitanti della foresta amazzonica; canoe e tronchi d'albero scavati sono gli unici mezzi di locomozione, utilizzati anche nella pesca o per lavare gli indumenti, come ci ricordano Solfeo de canoas e Lavando la ropa.
Ma la realtà peruviana sa essere anche molto contraddittoria, motivo per cui alla foresta si contrappone un paesaggio al quale fa da sfondo la montagna: Bajadita serrana e Cuzco ne sono alcuni esempi. Cerro de paseo, Arequipa e Domingo en la sierra ci mostrano, invece, le stradine assolate, le umili abitazioni dalle mura bianchissime e dai tetti rossi e le piccole chiese che ogni domenica richiamano a sé i fedeli abbigliati a festa.
Julissa Rios ed Hernan Flores Berdejo si sono formati artisticamente presso la Escuela Superior Pública de Bellas Artes Carlos Baca Flor di Arequipa.
Entrambi vivono e lavorano a Pucallpa (Perú). Questa è la loro prima esperienza espositiva in Italia.

Adelinda Allegretti
Opere
German Tacuri Huarcaya, Calle - Cusco (2001), olio su tela German Tacuri Huarcaya, El viajero - Ayacucho (2001), olio su tela Hernan Flores Berdejo, Solfeo de canoas (2001), acquerello
Juan A. Salazar Orsi, Autoretrato interior I (2001), tecnica mista su carta e tela Juan A. Salazar Orsi, Los hijos del Sol y la Luna (2001), tecnica mista su carta Julissa Rios, Naturaleza shipiba (2001), acquerello
Inaugurazione
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Adelinda Allegretti: storico dell'Arte, giornalista, curator di eventi espositivi - CREDITS