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Paola Levi Opezzi. Giochi di colore
Mostra personale
Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano
17 novembre - 8 dicembre 2004
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Nulla accomuna le opere di Paola Levi Opezzi più del colore, ora intenso e deciso a sottolineare la drammaticità dell’azione, come in Combattimento, ora dalle tinte delicate e soffuse a testimoniare la quiete del momento, come in Mucche gialle e Savana, e del tratto rapido, istintivo, a volte persino gestuale, attraverso il quale cogliere l’idea del fluire continuo ed incessante della luce, del movimento, della vita stessa. E se è vero che la Natura, con i suoi paesaggi incontaminati, i fiori e gli animali, costituisce un‘importante fonte di ispirazione, Paola Levi Opezzi non manca di fissare sulla carta scene di vita quotidiana, come accade in Mondine e Giocando a carte, né di cogliere la bellezza in taluni scorci urbani (Traffico e New York 781 Fifth Avenue), soggetti generalmente poco o affatto indagati da quanti prediligono esprimersi attraverso l’uso della tecnica dell’acquerello. Una tecnica, tuttavia, mai utilizzata “pura” dall’artista che vive ed opera a Villarbasse, nel Torinese, piuttosto coadiuvata dall’inchiostro e che, nelle opere più recenti, sovente lascia il posto all’olio. In questo modo, grazie al primo ella riesce ad ottenere forme guizzanti che meglio rendono la succitata idea di movimento, e grazie al secondo uno spessore cromatico di maggior consistenza. Ma l’originalità della sua ricerca non si ferma a questo: spesso nelle opere che hanno per soggetto gli animali, tra lo sguardo dello spettatore e le figure indagate compare una sorta di reticolato, più o meno marcato, a costituire un’ideale ed immaginaria protezione issata dall’artista tra l’uomo e la natura. Giraffe blu ne è un esempio: il tratto guizzante, persino nervoso, che delinea le slanciate silhouette delle giraffe, quasi delle gigantesche gru issate contro un orizzonte in cui i toni caldi della terra si fondono con gli azzurri del cielo, maschera appena il reticolato che, puntuale, si ripete in prossimità di ciascun animale. Una ricerca, quella della Levi Opezzi, in continuo divenire, segnata in questa specifica fase soprattutto dal passaggio, graduale ma deciso, dall’uso della tecnica ad acquerello verso quella ad olio. Perugia, 13 agosto 2004
Adelinda Allegretti
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